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BolognaNews - Politica
Scritto da On. Isabella Bertolini   
Giovedì 22 Novembre 2012 18:37

Bologna: Nasce Italia Libera

NASCE ITALIA LIBERA
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi a Montecitorio i deputati Isabella Bertolini, Gaetano Pecorella, Giorgio Stracquadanio, Franco Stradella e Roberto Tortoli hanno formalizzato la loro uscita dal Popolo della Libertà e la nascita del movimento politico Italia Libera.
Le motivazioni che hanno condotto i deputati, forzisti della prima ora, a lasciare il partito di Silvio Berlusconi, sono esposte nel documento presentato in conferenza e che alleghiamo.

PERCHE’ NASCE ITALIA LIBERA
Dal 2008 ad oggi il Pdl ha perso il governo, quasi due terzi degli elettori, un cospicuo numero di eletti ad ogni livello, il suo sistema di alleanze, la propria identità politica, la credibilità del suo leader e della classe dirigente.
L'uomo che ha guidato il governo più a lungo di chiunque altro dal secondo dopoguerra non è riuscito a realizzare che una piccola parte di quella rivoluzione liberale che aveva proposto agli italiani e per la quale noi avevamo scelto di dedicare la nostra vita alla politica. Oggi alternando solenni annunci di ritiro a infuocati propositi bellicosi e velleitari.
Il crollo del governo Berlusconi nel novembre scorso ha rappresentato il momento più drammatico di uno storico fallimento politico. Il governo Berlusconi è caduto sotto il peso delle tre crisi – quella fiscale, quella istituzionale e quella politica dello Stato – che all'inizio degli anni 90 avevano provocato il crollo della prima Repubblica e che la Seconda ha lasciato drammaticamente irrisolte.
Berlusconi e il Pdl, invece di prendere atto della realtà, hanno ritenuto di essere vittime di un complotto internazionale ordito ai loro danni, coltivando risentimenti invece di analisi e proposte.
È da questa crisi identitaria che nasce una forma di schizofrenia politica che tocca il suo apice nei comportamenti parlamentari. Il Pdl approva tutti i provvedimenti del governo Monti e rinnova costantemente la fiducia all'esecutivo in Parlamento e li contesta aspramente nella comunicazione pubblica. Un atteggiamento che rende il partito, la sua classe dirigente, il suo fondatore ancora meno credibili agli occhi dell'opinione pubblica e che genera disorientamento degli eletti nelle istituzioni ad ogni livello.
Il Pdl di oggi non ha più nulla in comune con i partiti in cui abbiamo profuso quasi due decenni del nostro impegno ed ha perso per strada la sintonia con i suoi elettori, tanto che oggi lo hanno lasciato proprio quegli elettori che negli anni passati avevano scelto Forza Italia.
Oggi il Pdl si dibatte tra una risibile pseudoprimaria e la ricerca del dinosauro dal cilindro, tra una classe dirigente inadeguata e lontana dalla realtà e un leader che la considera responsabile del declino, "dimenticando" di aver nominati tutti loro, dal primo all'ultimo.
Il Pdl non ha una visione della crisi italiana ed europea, è privo di una proposta da offrire agli elettori, non articola una strategia che non sia quella della sopravvivenza di una oligarchia alternata all'illusione di recuperare "per magia" un rapporto carismatico con gli elettori. Oggi il Pdl è ancora a due cifre nei sondaggi per due ragioni: non è ancora in campo una offerta politica competitiva ed è presente in tutta Europa una destra demagogica, protestataria, antieuropea, lepenista. Una destra che in Italia prende le sembianze del Pdl e della Lega Nord.
Noi riteniamo che sia indispensabile essere fedeli alle nostre idee, che sia necessario riconquistare quella identità liberale e riformatrice che ha costituito il più forte tratto innovativo del centrodestra italiano, che sia urgente offrire agli elettori delusi dal centrodestra una proposta in sintonia con le loro aspettative. Per queste ragioni è nostra intenzione elaborare una proposta nel solco della tradizione liberale e popolare che ha rappresentato l'anima maggioritaria del centrodestra.
Siamo convinti che il disegno riformatore che noi abbiamo costantemente perseguito possa essere realizzato da un arco di forze politiche e civiche che intendono fare propria l'agenda Monti rivista e rafforzata (ad esempio adottando le recenti indicazioni di Mario Draghi sul conseguimento degli obiettivi di bilancio attraverso la riduzione della spesa pubblica piuttosto che con incrementi di tassazione).
Siamo convinti che per uscire dalle crisi fiscale, istituzionale e di rappresentanza dello Stato sia necessario che dalle prossime elezioni emerga una premiership autorevole e credibile, forte di un consenso popolare che si fondi su forze politiche alternative sia alla sinistra della spesa pubblica si alla destra lepenista.
Noi individuiamo quella premiership in Mario Monti e ci proponiamo di contribuire ad elaborare una proposta politica credibile innanzitutto agli occhi dello stesso Monti.
On. Isabella Bertolini
On. Gaetano Pecorella
On. Giorgio Stracquadanio
On. Franco Stradella
On. Roberto Tortoli
COMUNICATO STAMPA 
22-11-2012

Ultimo aggiornamento Giovedì 22 Novembre 2012 19:05