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Newsflash Napoli

Napoli: Serie b2 maschile girone g

Esordio vincente per il Rione Terra Pozzuoli Volley che espugna il campo della Virtus Tricase Volley nella prima di campionato di serie B2. La squadra di coach Costantino Cirillo è stata fin dall'inizio attenta e non ha lasciato scampo agli avversari determinata di centrare il successo. L'1-3 come risultato finale lascia ben intendere cosa i gialloblù hanno speso sul parquet in terra pugliese. Il primo set è equilibrato con il Rione Terra che riesce a mettere a terra nel finale i punti decisivi vincendolo per 21-25.

Newsflash Ischia

Ischia: Per la prima volta all'isola d'ischia il servizio di Ischiawifi internet e telefonia Voip 24/24. Call Center 19301328

Ischia Wifi è un servizio di connettività Internet e telefonia VoIP, messo a disposizione dell’utenza tramite WADSL (Wireless ADSL). L'azienda nasce da un accurato studio ed esperienza del mercato wireless in tutti i suoi aspetti più ragionevolmente conosciuti come la diffusione di Internet ad alta velocità (banda larga) in ambienti circoscritti che siano aperti, come valli, comuni o intere città, oppure per ambiti più ristretti come piazze, locali, attività ricettive e commerciali fino ad arrivare a fornire un servizio di tipo residenziale con inclusa telefonia VoIP.

Newsflash Capri

Capri: Capri watch, domani a Napoli cocktail con Veronica Maya per Millefiori triplo brindisi per il brand che inaugura cosi' il primo flagship store partenopeo

Triplo brindisi per Capri Watch domani sera a Napoli con Veronica Maya, testimonial femminile del brand e madrina dell’evento con cui l’azienda di orologeria glamour in un colpo solo festeggerà con i suoi fedelissimi il Natale ormai alle porte, certo, ma anche due eventi molto attesi da tutti i suoi fan: l’inaugurazione del primo flagship store partenopeo, in piena via Filangieri, e la presentazione in anteprima della nuovissima collezione “Millefiori” con cui l’azienda intende accompagnare le ore dei trend addicted internazionali per tutto il 2015.

Newsflash Casamicciola

Casamicciola: Sabato 5 luglio 2014 alle ore 11 al Capricho de Calise in Piazza Marina di Casamicciola Terme, su invito del Sindaco Giovan Battista Castagna

si incontreranno i Sindaci dei Comuni delle isole Ischia,Procida e Capri
ed il Sindaco di Napoli, nella qualità di prossimo Sindaco dell’Area Metropolitana,
per confrontarsi sul da farsi per dare assetto e dignità al trasporto marittimo.

Newsflash Roma

Roma: Vasto Film Fest XX edizione

Mercoledì 5 agosto 2015 – ore 11
Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale
Via Tuscolana 1524, 00173 Roma
Interverranno:
Luciano Lapenna – Sindaco Comune di Vasto
Vincenzo Sputore - Vice sindaco e Assessore con delega al turismo e cultura Comune di Vasto
Michele D’Annunzio – Dirigente settore turismo e cultura Comune di Vasto
Marcello Foti - Direttore Generale del Centro Sperimentale di Cinematografia
Gabriele Antinolfi - Direttore Cineteca Nazionale
Daniela Poggi – Conduttrice Vasto Film Fest
Stefano Sabelli – Direttore artistico Vasto Film Fest

Isola News

Siamo nel bel mezzo di una guerra Atomica ??? No Pandemica ... Covid19

Siamo nel bel mezzo di una guerra Atomica ??? No Pandemica ... Covid19

Piu' passa il tempo piu' ci si rende conto della situazione tragica, un'altra tipo di guerra e' scoppiata possiamo definirla "quella batteriologica denominata Covid19", c'era da aspettarselo. Dopo le prime due guerre mondiali che ci hanno colpito e' arrivata una pandemia mai immaginabile con copertura totale del mondo. Mi domando e dico dove andremo a finire. Partito dalla lontana Cina si e' sparsa in un batter d'occhio ovunque nel mondo.

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CasamicciolaNews
  • CasamicciolaNews
  • Sede: Casamicciola Terme
  • Contact: Ida Trofa 
  • Attivita': Giornalista
  • Tel/fax: 081994265
  • Cell/Mobil: 328 10 12 941
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  • Casamicciola Terme si trova nella parte nord dell'isola di Ischia, ha una superficie di 5,6 Kmq ed una popolazione di circa 7500 abitanti. Il territorio del comune comprende le frazioni di Perrone, Castiglione, Piazza Bagni, La Rita, la Sentinella e Piazza Maio.
    Casamicciola è il maggiore centro ischitano per le cure termali e nel 1956 il comune ha aggiunto all'originario nome Casamicciola la qualifica di "Terme" per la presenza sul suo territorio di numerose acque sorgive, tra cui ricordiamo: Gurgitello, Tamburro, Oro, Argento, Ferro, Occhio, Colata.
    Il comune è suddiviso in due parti: nella parte alta si trovano le strutture termali più antiche dell'isola e una serie di eleganti palazzi in stile liberty, mentre la parte bassa che si affaccia sul mare é più moderna e turistica, con il porto e la spiaggia.
    Tra i frequentatori di Casamicciola nel secolo scorso ricordiamo Lamartine, Renan, Ibsen ed anche Garibaldi.


CHI FERMERA' LA MUSICA.... PDF Stampa E-mail
CasamicciolaNews - Musica
Scritto da Ida Trofa   
Venerdì 12 Agosto 2005 18:23

Il cantautore romano che da sempre si professa portavoce e sostenitore dei grandi temi e delle grandi battaglie a favore della umanità questa volta è stato portatore di distruzione. E la comunità perde ancora un altro pezzo del suo patrimonio culturale. Tutti tacciono, disattese anche le prescrizioni del corpo forestale e dei Carbinieri chiamati ad intervenire ieri in tarda serata.

I Pink Floyd sono stati in concerto a Pompei proprio nell’anfiteatro delle antiche rovine… ma mica hanno demolito gli scavi! Invece qui a Casamicciola se ne vedono di cotte e di crude, davvero non c’è limite allo stupore. Ieri per tutta la giornata e a conclusione nella tarda serata si è alacremente lavorato impiegando i mezzi delle municipalizzate per disboscare l’antica pineta del vecchio complesso Pio Monte della Misericordia che ora per motivi di opportunità si vuole “Antiche Terme di Casamicciola” e per radere al suolo per sempre, senza possibilità di porvi rimedio o di tornare indietro l’antico portale d’ingresso ai violoni laterali che ha dominato incontrastato il litorale sin dal settecento, pensate che il cardinale Celso Costantini grazie a quei violoni e a quella natura sceglieva Casamicciola come meta prediletta. Giustamente direte: «e che ce ne fott!». Infatti senza ne leggere ne scrive i nostri fulgidi esempi di educazione civica, illuminati amministratori all’avanguardia, (ma andò guardi?) hanno bell e che pensato di demolirlo. Perché? Boo! L’unica cosa certa è che in quel vecchio, rudere, tra quegli stabili decadenti e fatiscenti impiegati come discarica per le cassette da frutta e tanto altro ancora, si attende l’arrivo di Antonello Venditti. Antonello, che fine ha fatto il sostegno ai grandi temi dell’umanità, le belle parole a favore di questa o quell’altra causa umanitaria? Tempo caro Venditti scrivesti “L’ottimista”, ti rivolgevi a Craxi e ne parlavi dicendolo uomo dall’aria vagamente di sinistra, che però non cambiava mai idea, così è successo a Casamicciola in occasione del tuo arrivo. Tutti sapevano, forse eccetto tu, che la location del Pio Monte non è perfettamente idonea ad accogliere un tal tipo di evento, però business is business, e perché si facesse come aveva deciso qualcuno si è portato avanti ogni tipo di forzatura, si sono prese per il naso persino le forze dell’ordine, i carabinieri, la forestale, la soprintendenza le varie associazioni di categorie che vanamente hanno tentato di denunciare i fatti. Ed in barba a tutto ora in attesa che Antonello Venditti canti per qualche ora, hanno raso al suo un patrimonio di inestimabile valore per chi davvero ama il suo paese. Pensate che il 4 agosto la Lipu aveva richiesto una perizia ed un sopraluogo per i pini che si voleva abbattere perché il geometra comunale Mattera dichiarava che la loro pendenza era tale da arrecare pericolo all’utenza. Scusate ma fino ad ora li non c’erano i camion della nettezza urbana, le auto in sosta a pagamento, il mercato comunale per due volte a settimana, le bocce? Certo che c’erano ma chi è il nostro primo portavoce non lo sapeva, a firmare sono gli altri! Quei pini non erano pericolosi per la gente, anche l’agronomo Malatesta l’ha certificato, non erano neppure malati, erano solo d’intralcio al senso estetico di qualcuno che crede che il suo pensiero sia unico ed insindacabile.
Un mio amico dice sempre che per vent’anni si è vista in Italia la figura di un uomo che pareva indistruttibile e senza punti deboli, un giorno lo si vide appeso per le gambe pieno di sputi a piazzale Loreto. Che dire ancora. Chi fermerà la Musica? Ormai. Quel che fatto è fatto. La Lipu ha già sporto denuncia per i fatti sin ora narrati e che hanno visto la distruzione del portale, con la sparizione del cancello in ferro battuto e dei pini su menzionati. Speriamo che ad Ischia non disboschino pure la pineta Nenzi Bozzi… c’è Benedetto Casillo in scena.
In merito alla sicurezza poche domande relative al materiale altamente infiammabile, cassette della frutta comprese, stipate nella ala posta a pochi metri dall’”Arena del Teatro”, suona bene, eh? AAArenaaa del Teatro! Bello sembra di stare a Monte Carlo! Dicevamo il materiale infiammabile che si trova anche a ridosso dei viali d’accesso, s3e prendessero fuoco? L’Asl che dice? I pompieri e le forze dell’ordine? A scusate le forze dell’ordine organizzano! E le vie di fuga, quali sono, i portone puntellato e su cui c’è scritto pericolo crollo? La tenuta del tetto che compre l’allestimento degli spogliatoi riarredati e riattati ad ok?

 
ESUMAZIONI ESTIVE NEL CIMITERO: UNA MACABRO RITUALE CON TANTO DI SCHELETRI A VISTA PDF Stampa E-mail
CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Giovedì 11 Agosto 2005 18:22

L’esiguo numero di unità in servizio presso il camposanto comunale costringe ad una operatività non proprio conforme alle norme anche igienico sanitarie prevista per la salvaguardia di quanti operano e praticano il sacro luogo.

Gli utenti lamentano la presenza di buche vuote, aperte per giorni in attesa di custodire le spoglie mortali di un prossimo defunto e di scavi eseguiti in pieno giorno con i resti mortali lasciati a sfumare mentre il cimitero rimane agibile. La cosa sarebbe dettata da questioni legate al lavoro esclusivamente diurno dell’addetto che per questo aprirebbe le tombe da liberare, lasciandole per le previste 24 ad arieggiare. Chi sarà a garantire per la sicurezza degli utenti.
Le inconsuete pratiche di riesumazione adottate nel cimitero di Casamicciola non mancano di destare stupore e sollevare polemiche in quanti erano abituati ad un certo rigore ed ad una certa condotta all’interno del sacro luogo. Ora a quanto apre questioni di necessità legate in primis all’esiguità di spazi per la inumazione ed in secondo alla scarsità di personale in servizio spingerebbero ad una condotta anomala delle pratiche di sotterramento e dissotterramento dei resti mortali da custodire e custodire nel cimitero comunale una volta fiore all’occhiello dell’intera comunità insulare. Così da tempo assistiamo anche alle esumazioni estive, una volta in verità e tutt’ora vietate dalle autorità sanitarie per questioni d’igiene e di salubrità dei luoghi, e dunque di salvaguardia pubblica. Attualmente la mancanza di posti spinge a preferire l’esumazione piuttosto che il trasloco presso cimiteri limitrofi dotati di spazi liberi. Però la mancanza di personale o forse la poca praticità dell’operatore in servizio a portato ad adottare uno strano modo di procedere alla “liberazioni” delle fosse. Queste infatti vengono aperte anche in pieno giorno quando il Camposanto è agibile dai residenti, ma anche dai visitatori occasionali, determinando un certo raccapriccio ed anche smovendo gli animi di quanti s’imbattono i scheletri e residui ossei lasciati in bella mostra. Ovviamente tralasciamo di ricordare le ovvie conseguenze ed i risvolti relativi alla salubrità dei luoghi soprattutto con l’esplosione della calura e di qui tutte le questioni inerenti che spingono molti a limitare la frequentazione dei luoghi e dunque la cura delle sepolture per tutelare se stessi ma anche gli altri, i propri cari, persone con cui si è a contatto anche occasionale, sventando ogni possibile pericolo, pericolo che anche se detto possibile non deve assolutamente ritenersi improbabile soprattutto da chi quale amministratore è chiamato a tutelare anche i nostri interessi e soprattutto la nostra salute. Al di là di tutto ciò che più a mosso polemiche e lamentele è stata la oramai usuale tenuta delle fosse aperte lasciate a sfumare, nelle 24 ore previste in pieno giorno così che tutti potessero ritrovarsi dinanzi i resti che seppur coperti da una vecchia lamiera emergevano in tutta la loro crudezza, movendo ancor più amarezza e dolore in quanti magari già afflitti e colpiti dalla perdita dei propri cari e congiunti assistono all’inatteso spettacolo che davvero non lascia scampo all’illusione : polvere siamo e polvere ritorneremo.

 
SALVATE I BENI D’INTERESSE STORICO E CULTURALE! PDF Stampa E-mail
CasamicciolaNews - Cultura
Scritto da Ida Trofa   
Lunedì 08 Agosto 2005 18:20

Prioritario l’intervento presso lo stabile di Villa Enrichetta, in via Salvatore Girardi, nei pressi del convento dei Padri Passionisti. L’edificio sottoposto a vincolo totale è stato fortemente modificato e soggetto ad intensa attività edilizia.

La task force antiabusivismo in questi giorni vede impegnata in prima linea la sovrintendenza ai beni architettonici ed ambientali di Napoli e Provincia, forse dopo qualche sollecitazione in più o di troppo se preferite. Un impegno che già da tempo investe il territorio isolano e che lunedì scorso ha interessato in particolar modo il comune di Casamicciola Terme, dove il monitoraggio degli edifici cosiddetti storici e d’interesse comunitario appare una questione urgente e di ordine prioritario.

Oggetto di un, ahi noi, incredibile sopraluogo voluto dal responsabile di zona della sovrintendenza regionale, Mascilli Migliorini, alla multiproprietà che unavolta fu Villa Enrichetta, invia Salvatore Girardi, appartenuta in epoca Fascista ad Erasmo Lombardi edificata nel 1935.
Dunque non solo lotta all’abusivismo edilizio e tutela ambientale, ma vera e propria repressione di tutti i possibili reati perpetrabili su unità immobiliari d’interesse storico culturale di grande interesse urbanistico sulle quali è stata dettagliata apposito programma di tutela e salvaguardia. Nella cittadina termale l’attenzione è rivolta soprattutto lungo la panoramica di via Salvatore Girardi ed in particolar modo su Villa Enrichetta sottoposta al vincolo n° 73dec 14-10-2002, esteso non solo alle superfici utili abitative , ma all’intera area perimetrale, terrazze e giardini compresi. Da indiscrezioni trapelate, lo specifico interesse che investe l’edificio in questione, sarebbe dovuto all’alacre attività edilizia che da qualche tempo caratterizza la struttura e che non può essere passata inosservata anche a chi involontariamente abbia volto lo sguardo verso l’ultimo piano dello stabile.
Modifiche sostanziali e semplici lavori di ristrutturazione proseguono ininterrottamente divenendo ben visibili persino dal mare. Non sfugge certo all’attenzione la particolarità e le caratteristiche di una struttura dai connotati tipici e stilistici ben definiti ed assolutamente non comuni , riconducibili all’architettura neo -manierista.Accanto alla mole del convento dei Padri Passionisti, non sfugge il mutato frontale dei due lati della Villa esposti a nord ed a sud, oggetto di varianti per la già avvenuta realizzazione di ben due vani- finestre di dimensioni rilevanti.
Addirittura da notizie dirette a seguito della visita avvenuta nella mattinata di lunedì adopera del tecnico comunale Lorenzo Mazzella e del vigile Impagliazzo, la variante allo stato dei luoghi ha riguardato anche le strutture portanti con una incidenza diretta sulla copertura a falde, che nelle aree dei neo vani non poggia per quanto realizzato su perimetri portanti.
Senza contare che l’antico giardino anch’esso sottoposto a vincoli è impiegato come area discarico e parcheggio dai mezzi e dagli ausili in dotazione all’azienda Cisi-Evi- Evimed . Ci sarà mai un intervento diretto del responsabile del Ministero dei Beni Ambientali, visto che i soggetti riconducibili all’Ente locale e dalla sovrintendenza all’uopo incaricati han fatto spallucce, lasciando intendere che potendo rimanere una cosa per pochi intimi, come dire, ignota all’opinione pubblica ciò che è fatto è fatto oramai.
Una cosa è certa,pare, visto che solo la morte lo è, nei prossimi giorni è prevista la presenza in zona del Mascilli ed un dettagliato piano di controllo da eseguirsi è già pronto per essere a lui sottoposto. Quest’ultimo comprenderebbe tutte le 26 strutture del comune di Casamicciola Terme annoverate tra i beni pubblici e privati sottoposti a totale vincolo della Sovrintendenza e del relativo Ministero. Oltre, ovviamente, alla Villa Etichetta, ne fanno parte tra gli altri l’ex albergo Napoleon, il Cimitero Comunale, l’albergo Italia e l’Hotel Savoia.

 
NELLA CASAMICCIOLA DEL TEMPO CHE FU NASCE "VOCE E NOTTE" PDF Stampa E-mail
CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Venerdì 05 Agosto 2005 18:19

Tra le valli e pel mare ngoppa a ‘ na lenza e terra si diffondeva il canto struggente di dell’uomo afflitto, distrutto dal perduto amore.

 E fu così che dal soggiorno e dalle passioni isolane prendono corpo i versi più rappresentativi della sua poesia. Simbolo della Canzone Napoletana, con le sue espressioni tipiche della napoletanità la melodia fu ispirata dal matrimonio della donna amata con un ricco possidente locale: il notaio Barbieri.

‘ Na lenza ‘e terra, a rriva a rriva ‘e mare… è iniziata come un’avventura per dimenticare l’amore più forte della sua esistenza, la storia leggendaria tra Eduardo ed Anna vissuta nelle sue fasi più importanti e significative, a tratti drammatiche proprio qui a Casamicciola tra le valli e le colline di un mondo che fu. Un mondo di cittadini illustri, notabili e ospiti benestanti che fece della cittadina termale la piccola Europa, meta agognata e preferita per i soggiorni estivi, vide oltre ai fasti e alle raffinatezze, lo stimolante sorgere del connubio tra amore e lavoro, aspirazioni e sogno. Un dipanarsi di fatti eventi e circostanze discreto ed ammiccante che nell’intrigo smuove la curiosità. Ed è stato così che tra corso Vittorio Emanuele e la collina di Cilustro abbiamo scoperto ciò che resta dell’antico sogno. Il sogno di Eduardo Nicolardi, poeta e compositore in ascesa, che qui a Casamicciola trova le sue principali ispirazioni e soprattutto trova l’anello di congiunzione per dar vita all’opera più rappresentativa e nota della sua produzione letteraria, amata e ricordata, indicata quale cardine della napoletanità in nota, il suo realismo estremo e drammatico la rende attuale e moderna reinterpretabile e mai imitabile, ritemprando ancora, nella estrema musicalità, la consapevolezza che nulla è più ingannevole e forte della realtà, perché la poesia, la canzone è inganno, evasione, è sogno è realtà… è arte.
Nicolardi in compagnia della sua fidanzata trascorreva le sue vacanze qui sull’isola, il fascino suscitato in lui dalla cittadina termale era tale da spingerlo sempre ad imbarcarsi su battelli che facessero scalo diretto sull’imbarcadero casamicciolese e questo per ammirare le sue discese a mare, le sue insenature i suoi giardini lungo un profilo quasi immaginario tanto da far credere ad un ritratto impressionista.
All’epoca la notorietà non era certo cosa di poco conto e per raggiungerla no bastava un verso o una canzone, gli echi e la diffusione si affidavano ai mezzi del tempo e da qui ben si comprende quali fossero le sue condizioni economiche. In uno dei tanti soggiorni, più o meno cento anni fa conobbe tale notaio Barbieri, ricco possidente locale che a Casamicciola nella sua “Villa Canetti” fittava camere e dava ospitalità ai turisti. Il Notaio, che la memoria popolare ricorda grasso ed in là con gli anni, s’invaghisce della giovane compagna di Eduardo impegnandosi a donare in cambio della sua mano tutti i beni di proprietà. Così fu, e in un certo qual senso incoraggiata al passo dall’amante, Anna sposa il Barbieri e con lui trascorre quello che si era ritenuto, vista l’età dell’uomo, un breve periodo di vitalizio. In effetti di li a qualche anno il notaio morì, un tempo che diremmo breve, ma non certo per un amante bramoso e desideroso che vive il supplizio del distacco e per giunta sapendo che l’oggetto del proprio desiderio, la passione forte e viscerale di due corpi ed un anima,
palpitanti all’unisono, ora palpita accanto ad un grosso e ricco vecchietto. Altro che affare e speranza di ricchezza, fu una strenua lotta con i sentimenti e gli istinti, un tormento che culmino nella stesura dell’amara sintesi: “ Voce ‘e notte”.
La voce che risveglia l’animo amato nella notte invitandolo a stare desto e a non spiare dalla finestra, poiché è certa la fonte che cantando le sue inquietudini invita a soddisfare il desiderio nei sospiri e nei baci di colui che in quella notte gli giace accanto, che la stringe pur sapendo che il tuo cuore vaga altrove. Colui che destato dal canto e dalla poesia deve esser rassicurato e rincuorato… quella serenata è senza nome. L’autore nel suo dramma finge una stoica indifferenza eppur nella prosa stessa, ammette che il suo lamento d’amore piange una infamità. E tutto è chiaro, noto nei cuori di chi sa, conosce i fatti e l’origine dei sentimenti, degli ardori tanto grandi e sicuri, indissolubili da spingere ad un passo che più tardi si definirà “infame”: ceder l’amata ad altro pretendente. La storia leggendaria, vera dell’amore contrastato tra Anna e Eduardo Nicolardi che a Casamicciola lascia le sue radici e il segno indelebile del suo essere, riecheggiando al suono di una dolce melodia. Tetro la zona di San Pasquale, e villa Canetti, residenza che Anna occupò con il notaio, la piazza dei Bagni ed i principali centri del paese dove Nicolardi suggella i trascorsi consegnando ai posteri impressioni e panoramiche rimate. Ma non c’è solo poesia, è in quei luoghi e tra la sua gente che il compositore cerca d’indirizzare la sua vita. Così nei giorni di solitudine come nei momenti di sconforto sente il bisogno di una boa a cui aggrapparsi forse a lenire il grande dolore. Non vuole una donna innamorata che pretende da lui cose che non gli può dare, piuttosto una compagna di viaggio che lo distragga e gli gratifichi l’ego ferito. E fu allora che si inserisce il suo legame amoroso con la giovane ischitana, della famiglia Di Costanzo della stirpe “Varanese”. Una donna bella e forte che abitava in Piazza dei Bagni più o meno all’altezza dell’attuale bar, di cui i gestori sono eredi. Una storia importante che da all’autore la forza di continuare, fu questo, infatti, un periodo particolarmente fertile per la sua produzione letteraria, un periodo che diremmo di stasi produttiva, con pause di vita relativamente tranquille favorite da un rapporto particolarmente aperto e poco impegnativo per le aspettative del tempo.
Successivamente con la morte dello sposo notaio Anna recupera quel minimo di serenità che le permette di andare a bere l’ultimo sorso di una storia che sembrava morta, e la passione si riaccende realizzandosi dopo varie ed alterne vicende in un sospiratissimo matrimonio da cui nacquero ben otto figli e tanti nipoti. Le proprietà acquisite dal precedente matrimonio furono vendute e con il ricavato la coppia potè trasferirsi altrove, pur continuando nei suoi soggiorni ischitani anche per coltivare personali e forti amicizie come quella di Mastro Vincenzo e Petroni il falegname, volto noto della cittadina che aveva la sua bottega proprio a metà della salita di S. Pasquale. Nel 1905 fu composta Voce ‘e notte e nel maggio 1927 Nicolardi dedica a Casamicciola il componimento “ ‘Na Lenza ‘e terra ”, che si può leggere dalla lapide posta all’ingresso del Camposanto di Via Cumana, apposta per volere dell’allora sindaco Peppe Iacono.

 
LAVORI GIÀ APPALTATI PRIMA DELLA RELATIVA AUTORIZZAZIONE REGIONALE PDF Stampa E-mail
CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Mercoledì 03 Agosto 2005 18:17

Visionati gli atti messi a disposizione delle autorità di controllo, come l’acqua sul fuoco, appare l’autorizzazione n°90 a firma del dirigente regionale di area 14, Antonio Beliosario. Il nulla osta sembra esserci se non fosse per un particolare: La delibera di giunta comunale 53 richiamata a giustificare la sottoscrizione non riporta alcuna domanda d’impianto struttura temporanea in acciaio e ferro lungo il tratto di scogliera esterna al braccio di levante.

Forse è quella più famosa, la più nota, forse la più significativa, è la locandina pubblicitaria del comune di Casamicciola Terme. Quella raffigurante un’immagine d’altri tempi del porto, una brochure su cui campeggia la scritta: « Light and shadow», luci ed ombre. Ed è proprio così, sempre più ombre che luci ammantano la questione Scalo della cittadina termale ad una attenta, ma non troppo, analisi degli atti municipali e regionali riguardanti gli ultimi lavori e provvedimenti posti in essere nell’area retrostante ed esterna l’approdo stesso.
Nell’attesa di conoscere quale documentazione è giunta sulla scrivania del comandante Santisi che, occorre evidenziare, aveva già richiesto e da tempo la visione del materiale cartolare, sicuramente, prima del 4 giugno scorso. Dal palazzo Bellavista si distribuiscono “ le carte” e si commenta l’operato dell’ente e della sua dirigenza: « E’ tutto a posto, tutto in regola, i documenti ci sono!», sostiene il sindaco Giosi Ferrandino.
Allora con fiducia ed apprezzamento per la lodevole intenzione di voler ampliare e meglio sfruttare lo scalo, senza però capire perché non vi sono in merito reperti scritti,esaminiamo quanto riportato negli atti resi visibili dagli amministratori locali per giustificare le attività in corso. Nel primo documento recante l’intestazione : « Giunta Regionale della Campania assessorato ai trasporti e viabilità area generale di coordinamento trasporti e viabilità settore demanio marittimo- navigazione- porti- aeroporti-opere» , con registro concessioni n°15 del 2004, repertorio n°166, con il quale vista la richiesta del comune di Casamicciola Terme di rinnovo concessione demaniale marittima 237/03 ricadente nel porto della cittadina stessa e scaduta il 31/12/03, si può leggere che la regione concede al comune, legalmente rappresentato dall’Architetto Silvano Arcamone, un’area demaniale marittima di mq 2.800,00. allo scopo di occupare uno specchio acqueo antistante il praticabile di banchina per una superficie di mq 2000 al fine di svolgere attività di ormeggio imbarcazioni conto terzi, mediante installazione di corpi morti e gavitelli ed inoltre un’area a terra ubicata presso la banchina di levante dal Torrino all’edificio prefabbricato uso ufficio, per complessivi mq 800,00. Tutto ciò sottoscritto con gli obblighi ed i corrispettivi dovuti all’erario era in data 30 aprile 2004 a firma del coordinatore dell’area Avv. Renato Capalbo. Fino a questo punto non si evidenziano anomalie od alchimie di sorta in merito alle attività svolte nel rispetto di quanto previsto nei rapporti degli anni precedenti. Poi lo svelarsi delle reali intenzioni e delle effettive finalità del comune dei suoi amministratori(ndr) che a ricalcare le orme di quanto svolto nel vigore della pregressa concessione, sembrano ben lungi. Infatti viene indetta gara d’appalto e sempre nei mesi passati, per l’esecuzione di opere così come previsto dalla delibera n°97 del 14/04/2004 con prevista installazione di pedana nelle acque antistanti il porto. I lavori vengono affidati alla regola dell’incanto alla ditta LGP costruzioni e per cui il circondario marittimo emette apposita ordinanza, la n° 18/04.
Ma nella visione degli atti, fino alla data dello scorso venerdì 4 giugno nessun provvedimento amministrativo visionato portava ad oggetto la realizzazione di pedana così come invece si poteva credere dai lavori che si stanno eseguendo e già menzionati. Tutto ciò fino a quando, dicevamo il 4 giugno scorso con firma del dottor Antonio Belisario, dirigente del settore Demanio Marittimo, navigazione- porti- aeroporti- OO.MM. area 14 settore viabilità, al numero di autorizzazione 90, il dirigente vista in primo luogo la delibera di giunta del comune di Casamicciola n° 53 del 23/02/2004 , autorizza l’ente ad eseguire lavori di manutenzione, bonifica ed ammodernamento nell’area demaniale marittima già assentite in concessione allo stesso comune con atto concessorio n° 15/04, analizzato in precedenza. Oltre alle varie attività, nello spazio acqueo e di banchina tra il limite della concessione Cala degli Aragonesi e fino alla Torretta del molo di levante con l’impianto di pubblica illuminazione e laddove necessario di cavidotti fino alla posa in opera, questo secondo quanto previsto al punto 3, della realizzazione di una struttura temporanea in acciaio e legno di facile rimozione lungo il tratto di scogliera esterna al braccio di levante al fine di ottimizzare l’utilizzo di tale banchina per gli ormeggi di barche di grandi dimensioni.
Così, almeno non vi siano altri documenti, non in nostro possesso, dobbiamo dunque ringraziare solo il dottor Belisario per aver sottoscritto tale autorizzazione in maniera tanto celere e repentina, dall’oggi al domani. Un autorizzazione, a ben vedere, mai richiesta, visto che nella delibera n° 53, richiamata dallo stesso Belisario come presupposto della sua sottoscrizione, l’installazione della pedana facilmente rimovibile non è affatto presente. Una installazione, non richiesta, non autorizzata addirittura all’epoca della preesistente uscita della gara d’appalto con la quale si procedeva all’affidamento prima del 4 giugno, guarda, caso della suddetta installazione della “pedana fantasma”, attualmente in corso d’opera.
Così per la pace di tutti e delle autorità competenti che appaiono diversamente abili nell’intervenire sulla vicenda vogliamo credere che tutte le carte siano in regola, siano in ordine? Almeno ammettiamo, però che è evidenziabile chiaramente una qualche lieve discrepanza nella loro sottoscrizione, nelle date, nella forma ad effetto retroattivo, reversibile ed invertibile… alchimistico e forzato, che definire “ togli castagne dal fuoco” è dir poco. Sugli arcani della Eurocharter rimandiamo a breve ed altro capitolo.

 
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