Draquila l’Italia che trema, una velenosa satira Stampa
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ItaliaNews - Intrattenimento
Scritto da Achille Della Ragione   
Giovedì 13 Maggio 2010 17:25

Draquila l’Italia che trema, una velenosa satira

Alla fine della proiezione vi sono applausi, ma anche mugugni e se ci trovassimo a Napoli, sono certo, anche fischi e pernacchie. Il film della Guzzanti infatti accende gli animi e se come satira politica è sfacciatamente a senso unico con un interminabile attacco personale a Berlusconi, manipolando dati falsi ed immagini di repertorio, che nulla hanno a vedere con l’argomento, come controinformazione centra più volte il segno, segnalando il clima militaresco delle tendopoli e l’ansia di ricostruire ex novo, lasciando al suo triste destino il centro antico della città, carico di storia e di testimonianze artistiche.

Il documentario, di questo si tratta, si rifà alla lezione di Michael Moore e di Oliver Stone, ma somiglia troppo ad un comizio basato sulle immagini più che sulle parole e frana per la partigianeria politica della regista interprete, che ama farsi riprendere infinite volte dalla telecamera, mentre intervista gli abitanti dell’Aquila, dal sindaco alla povera gente.
Viene sottolineato l’aspetto ipermediatico della vicenda, sul quale hanno speculato, non solo Berlusconi, animato da genuino spirito caritativo, come percepito(e nel film vi sono numerose testimonianze) dalla popolazione più umile, ma anche i vip presenzialisti da Clooney a tante stelle della musica e dello spettacolo.
Il  terremoto con le sue macerie ha fatto da cornice anche al G8, spostato frettolosamente dalla Sardegna, ove pure si erano spesi tanti soldi, per cui anche i potenti della Terra da Obama a Carla Bruni, hanno potuto cogliere l’occasione per foto struggenti nell’interno di chiese barocche sventrate dalla furia delle scosse.
Le immagini scavano impietosamente tra le macerie morali di una classe di imprenditori collusi con il potere, che si è arricchita sul terremoto, complice anche un’opposizione balbettante, anche essa pronta a mettere le mani sulle briciole della torta.
Le recenti vicende giudiziarie, che hanno cominciato a scoperchiare una girandola di interessi economici inconfessabili intorno alla ricostruzione, fornisce  fiato e supporto alle critiche, soprattutto quando la realtà assomiglia sempre più ad un incubo orwelliano.
Naturalmente la presentazione del lavoro al festival di Cannes a rappresentare l’Italia è quanto mai inopportuno, essendo un racconto, non disdicevole, ma pregno di falsa retorica e di conclusioni forzate e non oggettive.
Achille della Ragione