Modena: Commercio, Modena settima in Italia per desertificazione, Leoni: Dati allarmanti. O si cambiano le politiche portate avanti fino ad oggi o il destino è vivere in città spettrale Stampa
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ModenaNews - Commercio
Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Andrea Leoni   
Lunedì 31 Marzo 2014 17:33

Modena: Commercio, Modena settima in Italia per desertificazione, Leoni: Dati allarmanti. O si cambiano le politiche portate avanti fino ad oggi o il destino è vivere in città spettrale

“La città della Ghirlandina è al settimo posto tra i capoluoghi di provincia nella ben poco invidiabile classifica nazionale della desertificazione in Italia. La drammatica fotografia è stata scattata dall’Osservatorio di Confesercenti che ha evidenziato che a livello nazionale la media risulti essere di poco meno di 1,6 negozi alimentari ogni mille abitanti mentre a Modena si abbassi drasticamente, assestandosi allo 0,89, ponendo. Di questo passo Modena diventerà come quelle città fantasma del vecchio west?” E’ il tema posta all’attenzione Giunta regionale con un’interrogazione presentata dal Consigliere Andrea Leoni.
“A Modena vi è quindi meno di un negozio alimentare ogni 1000 persone. E’ un dato preoccupante – sottolinea Leoni - perché il “negozio di vicinato” non può essere classificato solo come una mera realtà economica ma è anche un presidio sociale, culturale e storico. I negozi sono una una garanzia a difesa delle fasce di popolazioni più deboli e svolgono l'importantissima funzione di dare vivibilità alle vie e alle piazze e quindi sicurezza. A parte i numeri anche ad occhio nudo si vede che in determinate zone della città sono diventate spettrali con il rischio che siano ‘terra di nessuno’. Visto che il Comune di Modena non pare della questione e che proprio le politiche portate avanti fino ad oggi hanno reso possibile questo pessimo risultato, ho chiesto alla Regione Emilia Romagna se intenda studiare una programmazione più rispondente alle necessità dei centri storici e soprattutto che vada a promuovere uno sviluppo della rete distributiva in cui si salvaguardi la pluralità dei canali distributivi, senza creare un situazione con “figli e figliastri”. O anche chiesto se non ritenga che il “negozio di vicinato” sia un'attività da salvaguardare a garanzia dell’equilibrio sociale ed economico di Modena per la difesa delle fasce più deboli che trovano in questo servizio commerciale anche una tutela di carattere sociale. Visti i dati, mi auguro un salutare cambio di rotta.”
Di seguito l'interrogazione della Regione Emilia Romagna
Bologna, 31 marzo 2014
Comunicato stampa
31 marzo 2014

Al Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA


Il sottoscritto Andrea Leoni, Consigliere regionale,

premesso
che il “negozio di vicinato” non può essere ridotto ad una mera questione economica, ma è anche un presidio sociale, culturale e storico che da sempre nelle città ha rappresentato una realtà fondamentale, soprattutto come garanzia e anche difesa delle fasce di popolazioni più deboli, oltre a svolgere l'importantissima funzione di vivibilità e quindi di sicurezza del territorio;

considerato

- che a Modena vi è meno di un negozio alimentare ogni 1.000 persone, e quindi la città della Ghirlandina si ritrova al settimo posto tra i capoluoghi di provincia, nella ben poco invidiabile classifica della desertificazione in Italia;
- altresì che questa drammatica fotografia è stata scattata dall’Osservatorio di Confesercenti di Modena evidenziando come, mentre a livello nazionale la media risulti essere di poco meno di 1,6 negozi alimentari ogni mille abitanti, a Modena si abbassi drasticamente, assestandosi allo 0,89;
- inoltre che questa allarmante situazione si inquadra in termini generali nell’attuale crisi dei consumi che sta cancellando molte piccole e medie imprese della distribuzione commerciale dove particolarmente colpite sono quelle alimentari;
- che tale contesto porta ad un sempre maggiore impoverimento delle vie di Modena, che in determinate zone appaiono sempre di più ‘spettrali’, diventando quindi una sorta di “terra di nessuno”, creando perciò insicurezza a persone e cose;

tenuto conto

che di tale situazione beneficiano sostanzialmente la grande distribuzione che, già a gennaio 2013, segna un incremento dell’1% e più 3,1% del Discount;

INTERROGA


la Giunta regionale dell’Emilia Romagna per sapere:

1) quale giudizio dia in ordine a quanto suesposto;
2) se intenda studiare una programmazione più rispondente alle necessità dei centri storici e soprattutto che vada a promuovere uno sviluppo della rete distributiva in cui si salvaguardi la pluralità dei canali distributivi, senza creare una situazione con “figli e figliastri”;
3) se non ritenga che il “negozio di vicinato” sia un'attività da preservare a garanzia dell’equilibrio sociale ed economico di Modena e più in generale delle città della regione, a salvaguardia e a tutela delle fasce più deboli che trovano in questo servizio commerciale anche una tutela di carattere sociale.
Andrea Leoni