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NapoliNews - Cronaca
Scritto da Comitato Mogli Operai Pomigliano   
Mercoledì 28 Maggio 2014 10:57

Napoli: Suicidi Fiat

“NON SI PUO’ CONTINUARE A VIVERE PER ANNI SUL CIGLIO DEL BURRONE DEI LICENZIAMENTI”
Sono veramente troppi due suicidi in pochi mesi nello stesso luogo di lavoro, con meno di 300 addetti, specialmente quando si tratta di un reparto-fantasma, quello del WCL di Nola oggi in dismissione e cambiamento della destinazione d’uso. Il preteso Polo Logistico… di eccellenza, mai decollato e che, nelle promesse di Marchionne di fine 2007, avrebbe dovuto supportare la ‘logistica’ Fiat degli stabilimenti del centro-sud (Pomigliano, Cassino e Melfi, nonché Val di Sangro). La cinica decisione della Fiat di tenere sotto stress lavoratori e lavoratrici non rinnovando ancora (a differenza di Pomigliano) la cassa integrazione in scadenza il prossimo 13 luglio sta innalzando a livelli estremi la tensione essendo tra l’altro il reparto impossibilitato ad alcuna missione produttiva in quanto la ‘logistica’ (che serve all’alimentazione diretta delle linee in fabbrica con i particolari provenienti dall’esterno e da assemblare al montaggio) è, per definizione, un’attività che si svolge all’interno degli stabilimenti come in effetti sta avvenendo a Pomigliano e nelle altre fabbriche della Fiat: si pensi all’assurdità di far transitare i camion nella pseudo unità lavorativa di Nola… per alimentare con i rifornimenti di materiali destinati alla produzione gli stabilimenti di Pomigliano (distante 20 km), Cassino (distante 100 km), Melfi (distante 139 km), Val di Sangro (distante 185 km) e non, come sempre fatto, nei reparti ricevimento materiali delle singole fabbriche! Nola rappresenta quindi un semplice paravento strumentale determinato da finalità e condotte aziendali illecite e/o discriminatorie per “delocalizzare” i lavoratori scomodi (invalidi e sindacalizzati) e non le attività produttive. Questo lo sanno tutti, sindacati confederali, politici, ministri del lavoro e istituzioni, ma tutti tacciono!   
Maria Baratto nei giorni scorsi e Giuseppe De Crescenzo in febbraio hanno rinunciato a vivere dopo aver denunciato per anni la loro drammatica situazione e quella dei loro colleghi del Polo Logistico, discriminati e deportati a Nola proprio come ai tempi di Valletta.
“Non si può continuare a vivere per anni sul ciglio del burrone dei licenziamenti, l’intero quadro politico-istituzionale che, da sinistra a destra, ha coperto le insane politiche della Fiat è responsabile di questi morti insieme alle centrali confederali” scriveva Maria in quello che consideriamo il suo testamento politico a noi tutte/i. Parole che devono far riflettere sul vero e proprio disastro industriale e sociale prodotto dalle scellerate politiche della Fiat.
Il grido di dolore che parte dalle fabbriche della Fiat, da Maria a Giuseppe ad Agostino ai tanti altri operai della Fiat che si sono suicidati, o hanno tentato il suicidio nell’ <era di Marchionne> è il grido di dolore ‘di tutti’ i lavoratori del privato e del pubblico, del mondo dei precari e dei piccoli commercianti, tutti accomunati dal rischio- licenziamento e/o fallimento.
“Anche per questo la lotta dei lavoratori Fiat contro il piano Marchionne ed a tutela dei diritti e dell’occupazione rappresenta un forte presidio di tenuta democratica per l’intera società”: siamo con te, Maria e oggi vivi in noi col tuo estremo e forte messaggio. E con la rabbia che ci monta in testa, con quanti ancora pensano che le cose si possono e si devono cambiare, raccogliamo e rilanciamo il tuo appello.   
Slai cobas coordinamento provinciale Napoli                  
Comitato Mogli Operai Pomigliano
28 maggio 2014
Via Masseria Crispo, 16 80038 Pomigliano D’ Arco (NA)
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