Storia di una ischitano doc partito alla scoperta dell’America.
Emigrare per trovare il paradiso altrove, ingegnarsi in mille mestieri e alla fine tra le righe e i momenti liberi scoprire persino di avere un talento innato per la disciplina e le arti marziali.

Siamo a Casamicciola agli inizi della seconda metà del secolo scorso, Pasqualino era appena adolescente quando il papà Gaitanino “u curt” nel centro del rione di Perrone’ riceve per posta aerea l’OK dall’ Ufficio Immigrazioni della città di New York per l’ingresso negli States.
Così il guaglione di Perrone con gli stessi calzoncini corti viene catapultato dal vicoletto di Capuano, dove nelle baracche di “Ptone” si trovava allora la scuola elementare, nelle gigantesche strade della grande mela.
Oggi dopo oltre mezzo secolo, ci troviamo di fronte un uomo adulto e col cuore di bambino che torna a ripercorrere la sua infanzia sotto un ottica ed una prospettiva diversa. Grande cuore, grande cultura e tanta voglia di lasciare ancora un segno una traccia indelebile, un ricordo della sua esistenza, di preservare la sua vita quella vita fatta di stenti sacrifici, ma anche di tanti successi personali. Un bagaglio acquisito attraverso i banchi di scuola, ma soprattutto attraverso la scuola della strada, quella strada che accomunava grandi difficoltà di un mondo post bellico seconda guerra mondiale, a caccia di una sfrenata ripresa dove non v’era tempo per orientarsi, dove le difficoltà sembravano montagne invalicabili, dove l’America anche se per motivi diversi sembrava avere difficoltà simili all’Italia con un solo ed unico anello di congiunzione, l’oceano Atlantico, siamo in un periodo in cui un giovane sconosciuto di colore dal nome di James Brawn, cantava “It’s A Man’s World”
Oggi Pasqualino nonostante il tempo trascorso, sorridente come sempre ci racconta la sua storia di uomo di famiglia e di patria, orgoglioso di essere italiano, a bordo di scintillanti e lussuose auto d’epoca del tempo della sua migliore gioventù, che grazie a grandi sacrifici e lavori, la vita non ha mancato di riconoscergli i suoi giorni di gloria, giorni di gloria conquistati con grande sacrificio, recuperando quei piccoli spazi di tempo oltre i normali orari di lavoro, una gloria presente in tutto il suo fascino solamente in cuor suo. Certo ora, alla luce dei recenti successi della nostra nazionale italiana, sull’entusiasmo degli effetti mediatici dell’intero pianeta, parlare di un italiano che nel mondo dello sport si è fatto onore all’estero, sembra quasi essere profeti in patria, eppure quel signore dall’aspetto fieristico e singolare che spesso ama sedersi sul litorale di Perrone nella cittadina termale, è stato un vero e proprio Ercole senza veli, senza veli propagandistici soprattutto, i suoi mitici saggi, i suoi combattimenti hanno attraversato da costa a costa l’intero mondo d’oltreoceano, dietro Pasqualino “u curt” uomo dall’apparenza teatrale e silenziosa, vi sono anni di incontri sui ring, a suon di arti marziali e riti orientali, dalle più sofisticate tecniche di difesa e di attacco, dove atleti dal corpo scolpito spesso non potevano fare altro che accontentarsi della piazza d’onore in sfide riportate dai rotocalchi e riviste specializzate di settore.
Ed ora a distanza di anni da quegli epici eventi Pasqualino è tutt’altro che sopito, anzi è più che mai intenzionato a continuare, è sua ferma convinzione di dare il proprio contributo per trasmettere ai più piccoli le sue conoscenze di tecniche e di combattimento, vuole dare il suo ineguagliabile contributo come esperienza di lotta di vita e di spirito in favore di una crescita fondata soprattutto nel rispetto degli altri e degli avversari, “solo allora mi fermerò”, dice Pasqualino, “ma non prima…” così dal suo viaggio Ischia – Stati Uniti andata e ritorno avrebbe ancora tante cose da raccontare oltre i successi, il lavoro. I figli, gli affetti eppure basta guardarlo negli occhi per capire. Pasquale Barbieri, età indefinibile, lunghi capelli color argento e fisico da star ora vive ad Ischia, qui ha stabilito la sua dimora e qui ha deciso di dedicarsi a quella che suo malgrado ed in modo in atteso ha scoperto essere un talento innato: le arti marziali e le discipline orientali. Così ora collabora con una scuola locale e non di rado lo si scorge per le vie del paese a bordo della sua Ch. Da Silva zeppa di adolescenti rimasti incantati dalla sua storia di vita.