Ischia: Non ci abbattete !
Ischia si mobilita sfidando la pioggia. La casa è un diritto per pochi ma non per tutti. Ieri mattina in migliaia si sono ritrovati di nuovo in piazza per manifestare contro gli abbattimenti delle case di necessità. I cittadini dell’isola d’Ischia e Procida non accettano di essere discriminati da una legge, quella del terzo condono che li esclude totalmente a priori. Tutto il corteo in pochi slogan.
Circa 10000 domande di condono e circa 10.000.000 di € incassati…dove sono ? Chi ha la colpa di questo disastro. I politici prendono sul serio il Vangelo e così si finge che la mano destra non sa quello che fa la sinistra ! Eppure la legge è uguale per tutti e vale solo per i potenti. Casa e lavoro sono diritti inviolabili, ma questo è un dettaglio per chi ci amministra ora c’è da vestire la maschera delle occasioni e lavarsi le mani alla Ponzio Pilato. Così va bene calpestare la dignità. Ma per la gente che con i suoi slogan scritti in chiaro sui manifesti rimanda le accuse al mittente e replica: “se a Napoli c’è la camorra a Roma ci sono i Capi”. Così abbattendo le nostre case calpesterete al nostra dignità ma non la demolirete, ella saprà risorgere, travolgendovi come una valanga. Eppure il rammarico per tutta questa devastazione tutta questa prevaricazione c’è e su tutto, oltre ogni cosa lascia il segno il desiderio comune e condiviso della “maruzza”: « Commu Vuless esse na maruzz, ca casa n’copp e’ spall. Cianu chianu, cuoncio cuoncio me ne jess a rint a sta Nazione» La marcia su Ischia Ancora un grande seguito per la manifestazione contro gli abbattimenti ed il diritto alla casa. La gente soffre, è terrorizzata ha perso ogni certezza ed ora ha bisogno di una guida. La gente che oggi manifesta e cerca di sollevare su di se l’attenzione, reale, dell’opinione pubblica è ora un po’ come il bimbo affamato e goloso trovato con le mani nel barattolo di marmellata lascito consapevolmente aperto. Ora che è finito con le dita sotto al tappo nessuno sente il suo grido di dolore. Questa stessa gente nella stragrande maggioranza dei casi è un pò come un puttaniere scapolo pizzicato tra le cosce di una lucciola dai moralisti di turno che predicano il vangelo del “ tutti lo fanno ma nessuno lo dice” nel periodo di una rinnovata Santa inquisizione. Cosi in cerca di redenzione, colpiti nel profondo, scossi da una imputazione che vogliono scrollarsi di dosso con forza, son scesi in piazza nella speranza di poter cavare un ragno dal buco. Ieri mattina in migliaia si sono ritrovati di nuovo in piazza per manifestare contro gli abbattimenti delle case di necessità. I cittadini dell’isola d’Ischia e Procida non accettano di essere discriminati da una legge, quella del terzo condono che li esclude totalmente a priori. Il corteo è partito intorno alle 10.13 minuti da Ischia giungendo dalle 13.00 circa a piazza Girardi. Sotto un cielo inclemente che non ha dato tregua a quanti con costanza e forza di volontà han proseguito, nonostante la pioggia, sino infondo. Tutti sotto il temprale fino alla fine, attendendo qui con trepidazione le parole di speranza dell’avvocato Bruno Molinaro. Durante la marcia molti i punti di riflessione, pochi, ma sostanziali i motivi di doglianza. Il primo emerso e rimarcato nella sosta dinanzi al Bosco della Maddalena dove sorgerà la Caserma della Forestale, l’ecomostro abusivo tutelato dall’omertà dei potenti, il secondo al Piazzale Ancora dove si è tenuto un minuto di silenzio in memoria della sfortunata Anna De Felice ed infine dinanzi al Cantiere sequestrato ERG, reo di aver deturpato grazie all’appoggio della casta uno dei più bei litorali italiani. Al grido di: Vergognatevi! Il corteo ha proseguito a passo meditato verso il traguardo dove ad attenderli con un po’ di suspense c’è stato un pasto caldo e le parole di speranza dell’avvocato Bruno Molinaro che ha reso note due buone notizie. Una riguardante la sentenza che pone il veto sugli abbattimenti indotti dalla procura nelle zone a rischio Sismico e l’altra inerente il parziale accoglimento sulla base di questa sentenza dell’istanza De Donata, la famiglia di Casamicciola che tra pochi mesi dovrebbe avere abbattuta la casa. Capitan Berbnacca, dunque, non li ha fermata, è stato inutile invocare la sua intercessione con acqua a catinelle la manifestazione ha raggiunto un altro importante traguardo e la gente comincia a prendere coraggio, afferra il microfono e parla alla folla per gridare le sue ragioni, la rabbia ed il dolore per l’onta subita e le bugie riferite al mondo intero da una stampa pilotata e lontana dalla realtà del territorio isolano. Per gridare lo sdegno per il disinteresse dei potenti che sin’ora li han sfruttati, voltandogli poi nel momento del bisogno le spalle, per non finire nel vortice degli schedati per abusivismo e favoreggiamento, per non esser lo stereotipo dell’eletto dal popolo abusivo. Ma questa purtroppo per loro è una realtà e tutti dovrebbero assumersi la responsabilità di sostenere anche il peso del ruolo, i suoi rischi e non solo i benefici. Per il momento però l’unico riparo per tutti sembra essere la modifica della legge sul terzo condono invocata con forza. E per il momento, solo, un sogno utopistico. Giovedi altra grande manifestazione a Napoli
Giovedì 11 febbraio, a Napoli, manifestazione di solidarietà e di protesta organizzata dai Comitati e dalle Associazioni per la difesa del diritto alla casa. Presente anche il Comitato cavese “Casa Sicura”. Invocata dal Governo una risoluzione definitiva in merito agli abbattimenti delle prime case di necessità… I Comitati e le Associazioni per la difesa del diritto alla casa di Casola, Pimonte, Casoria, Castellammare di Stabia, Cava de’Tirreni, Afragola, Giugliano, Gragnano, Ischia, Procida, Lettere, Pianura, Soccavo, S. Maria La Carità, S. Antonio Abate, Torre Annunziata, - preso atto del ritiro degli emendamenti presentati dai senatori Sarro e Nespoli dal decreto milleproroghe, in quanto giudicati inammissibili per la mancanza dei requisiti di necessità e di urgenza, nonché per l’assenza di omogeneità con le materie trattate dal decreto; - ritenuto necessario sensibilizzare le istituzioni politiche (Comuni, Provincia, Regione, Governo centrale) deputate alla risoluzione del problema, che sta procurando enormi disguidi sociali; invitano tutti i cittadini a partecipare numerosi alla manifestazione di solidarietà e di protesta che si terrà a Napoli giovedì 11 febbraio 2010, alle ore 9.00. Il corteo partirà a piedi da Piazza Garibaldi per raggiungere la Prefettura in Piazza del Plebiscito. La manifestazione ha come scopo la richiesta al governo di una norma legislativa, necessaria alla risoluzione definitiva del problema dell'abusivismo edilizio in Campania, in quanto il fenomeno degli abbattimenti delle prime case di necessità sta provocando un grave disagio sociale, con ripercussioni anche economiche sulla povera gente.
Incontro a Roma
Gli amministratori pubblici a confronto con i senatori, sul problema del condono edilizio e degli abbattimenti. Ieri pomeriggio l’incontro a Roma, con la delegazione composta dal capogruppo provinciale del PDL Domenico De Siano, il Sindaco di Ischia e consigliere provinciale del PD, Giosi Ferrandino, l’assessore all’urbanistica di Lacco Ameno, Giacomo Pascale ed i sindaci di Portici, Gragnano, Giugliano e dei Monti Lattari. Hanno incontrato i senatori: Sarro e Nespoli, con il capogruppo Gasparri, per il PDL; Incostante e Latorre, per il PD; Di Nardo e Belisario dell’IDV; D’Aalia, capogruppo dell’UDC. “Abbiamo chiarito le nostre richieste, sottolineando il nostro NO ad un nuovo condono, ma abbiamo chiesto l’applicabilità del terzo condono anche nelle zone soggette a vincolo, per eliminare la disparità legislativa – ha spiegato Domenico De Siano di ritorno dalla capitale – ci siamo nuovamente dichiarati contrari agli abusi di speculazione ma abbiamo chiesto una considerazione a parte per le abitazioni nelle quali la gente ci vive”.I senatori hanno recepito il messaggio ed hanno concordato di dover lavorare necessariamente insieme, maggioranza ed opposizione, per trovare un percorso breve; è stata formata una commissione, composta dai senatori campani Sarro, Nespoli, Incostante e Di Nardo, che studi un provvedimento urgente.
Molinaro e le sentenze per gli abusi in zona sismica
La Procura è incompatibile e non può eseguire le demolizioni in zona sismica: la nullità dell'ingiunzione di demolizione e l'inammissibilità dell'azione esecutiva promossa dal p.m. per carenza assoluta di potere è stata avanzata dall’avvocato Bruno Molinaro, che ha osservato come la legge stabilisce che “l'organo promotore dell'esecuzione dell'ordine di demolizione in zone sismiche non va identificato nel pubblico ministero, bensì nell'ufficio tecnico della Regione Campania o nell’ufficio del Genio Civile”. Ed in tal senso ci sono diverse sentenze della Corte Costituzionale ed una corposa giurisprudenza su cui fondare l’humus delle prossime battaglie in attesa che l’applicazione del terzo condono sia possibile.
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