Roma: Benedetto XVI torna oggi pomeriggio in Vaticano
Città del Vaticano, 2 maggio 2013 (VIS). Poco prima delle cinque di oggi pomeriggio, Papa Francesco accoglierà il Papa emerito Benedetto XVI che rientra in Vaticano dopo un soggiorno di due mesi nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. Il Papa emerito dimorerà nel monastero "Mater Ecclesiae" recentemente ristrutturato.
Intorno alle 16:30 Benedetto XVI partirà da Castel Gandolfo in elicottero e venti minuti dopo giungerà all'eliporto vaticano. Dal pomeriggio di oggi risiederà nel monastero "Mater Ecclesiae", con il suo segretario, l'Arcivescovo Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia e le quattro "memores Domini" che lo hanno accompagnato in questi anni. Il monastero voluto oltre vent'anni fa da Giovanni Paolo II, ha ospitato quattro ordini claustrali: clarisse, carmelitane scalze, benedettine ed infine le visitandine. In questi due mesi, Papa Francesco e il Pontefice emerito si sono sentiti in varie occasioni per telefono, come il 19 marzo e il 16 aprile, rispettivamente giorno onomastico e compleanno di Benedetto XVI. Ricordiamo l'incontro dei due Pontefici il 23 marzo scorso nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. Vatican Information Service
Roma: Messaggio pontificio consiglio per il dialogo interreligioso festa di Vesakh: Cristiani e Buddisti creare insieme un clima di pace per amare, difendere e promuovere la vita umana
Città del Vaticano, 2 maggio 2013 (VIS). Un Messaggio, a firma del Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e del Padre Miguel Ángel Ayuso Guixot, MCCJ, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio, è stato indirizzato ai seguaci del Buddhismo in occasione della festa di Vesakh 2013 (era buddhista 2556). Vesakh è la principale festa buddista che ricorda i tre momenti fondamentali della vita di Gautama Buddha. Secondo la tradizione, il Buddha storico nacque, ebbe l'illuminazione e disparve raggiungendo il Nirvana durante la luna piena del mese di maggio. Si tratta pertanto di una festa mobile che quest'anno cade il 25 maggio. In questi giorni i seguaci del Buddhismo decorano le loro case con fiori e le profumano con incenso, visitano i templi locali, ascoltano gli insegnamenti dei monaci e offrono loro dei doni. Il messaggio di quest'anno s'intitola: "Cristiani e Buddisti: amore, difesa e promozione della vita umana". Di seguito riportiamo il testo integrale: "A nome del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, vorrei estendere a tutti voi i miei sentiti saluti ed auguri in occasione della celebrazione della festa di Vesakh, che offre a noi cristiani l’opportunità di rinnovare il nostro dialogo amicale e la stretta collaborazione con le differenti tradizioni che voi rappresentate". "Papa Francesco, proprio all’inizio del suo ministero, ha riaffermato la necessità del dialogo e dell’amicizia tra i seguaci di differenti religioni, facendo notare che 'La Chiesa è (…) consapevole della responsabilità che tutti portiamo verso questo nostro mondo, verso l’intero creato, che dobbiamo amare e custodire. E noi possiamo fare molto per il bene di chi è più povero, di chi è debole e di chi soffre, per favorire la giustizia, per promuovere la riconciliazione, per costruire la pace'. Il Messaggio della Giornata Mondiale della Pace 2013, intitolato “Beati gli operatori di Pace”, nota: 'Via di realizzazione del bene comune e della pace è anzitutto il rispetto per la vita umana, considerata nella molteplicità dei suoi aspetti, a cominciare dal suo concepimento, nel suo svilupparsi, e sino alla sua fine naturale. Veri operatori di pace sono, allora, coloro che amano, difendono e promuovono la vita umana in tutte le sue dimensioni: personale, comunitaria e trascendente. La vita in pienezza è il vertice della pace. Chi vuole la pace non può tollerare attentati e delitti contro la vita'". "Desidero esprimere il sincero rispetto della Chiesa cattolica per la vostra nobile tradizione religiosa. Spesso notiamo una consonanza con valori espressi anche nei vostri libri religiosi: rispetto per la vita, contemplazione, silenzio, semplicità. Il nostro autentico dialogo fraterno esige che noi buddisti e cristiani facciamo crescere ciò che abbiamo in comune, e specialmente il profondo rispetto per la vita che condividiamo". "Cari amici buddisti, il vostro primo precetto vi insegna ad astenersi dal distruggere la vita di ogni essere senziente, proibendo così l'uccisione di se stessi e degli altri. La pietra angolare della vostra etica risiede nell’amorevole gentilezza verso tutti gli esseri. Noi cristiani crediamo che il nocciolo dell’insegnamento morale di Gesù è duplice: l’amore di Dio e l’amore del prossimo. Gesù dice: 'Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi; rimanete nel mio amore' E poi: 'Questo è il mio comandamento, che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato'. E il quinto comandamento cristiano, 'Non uccidere', è in perfetta armonia con il vostro primo precetto. La Nostra Aetate insegna che 'la Chiesa cattolica nulla rigetta di ciò che è vero e santo in queste religioni'. Penso, perciò, che sia urgente creare, sia per i buddisti che per i cristiani, sulla base dell’autentico patrimonio delle nostre tradizioni religiose, un clima di pace per amare, difendere e promuovere la vita umana". "Come tutti sappiamo, malgrado questi nobili insegnamenti sulla santità della vita umana, il male contribuisce in diverse forme alla disumanizzazione della persona, attenuando il senso di umanità degli individui e delle comunità. Questa tragica situazione esige che noi, buddisti e cristiani, uniamo le forze per smascherare le minacce alla vita umana e risvegliare la coscienza etica dei nostri rispettivi seguaci per generare una rinascita spirituale morale degli individui e delle società al fine di essere veri operatori di pace, amando, difendendo e promuovendo la vita umana in tutte le sue dimensioni". "Cari amici buddisti, continuiamo a collaborare con rinnovata compassione e fraternità per alleviare le sofferenze della famiglia umana, tutelando la sacralità della vita umana. È in questo spirito che vi rinnovo l’augurio di una pacifica e gioiosa festa di Vesakh". Vatican Information Service
Roma: L'Arcivescovo Becciu sulla riforma di Papa Francesco
Città del Vaticano, 2 maggio 2013 (VIS). Il 13 aprile è stata resa pubblica la notizia che Papa Francesco ha costituito un gruppo di otto cardinali per consigliarlo nel governo della Chiesa universale e per studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica "Pastor bonus" sulla Curia romana. La decisione ha destato molto interesse, dando luogo a non poche speculazioni. L’Arcivescovo Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato, ha concesso ieri, 1° maggio, una intervista sull'argomento al quotidiano "L'Osservatore Romano", della quale riportiamo ampi estratti. Domanda: Sulla riforma della Curia si sono sentite molte voci: bilanciamento di poteri, moderatori, coordinatori, "superministeri dell’economia", rivoluzioni... Risposta: In effetti è un po’ strano: il Papa non ha ancora incontrato il gruppo di consiglieri che si è scelto e già i consigli piovono. Dopo avere parlato con il Santo Padre, posso dire che in questo momento è assolutamente prematuro avanzare qualsiasi ipotesi circa il futuro assetto della Curia. Papa Francesco sta ascoltando tutti, ma in primo luogo vorrà ascoltare chi ha scelto come consiglieri. Successivamente si imposterà un progetto di riforma della "Pastor bonus", che ovviamente dovrà percorrere un suo iter. Domanda: Si è parlato molto anche dello IOR, l’Istituto per le opere di religione; qualcuno si è spinto a prevedere una sua soppressione... Risposta: Il Papa è rimasto sorpreso nel vedersi attribuite frasi che non ha mai pronunciato e che travisano il suo pensiero. L’unico cenno in merito è stato durante una breve omelia a Santa Marta, fatta a braccio, in cui ha ricordato in modo appassionato come l’essenza della Chiesa consista in una storia di amore tra Dio e gli uomini, e come le varie strutture umane, tra cui lo IOR, siano meno importanti. Il riferimento è stato un cenno di battuta, motivato dalla presenza alla messa di alcuni dipendenti dell’Istituto, nel contesto di un serio invito a non perdere mai di vista l’essenzialità della Chiesa. Domanda: Si deve prevedere che non sia imminente una ristrutturazione dell’attuale conformazione dei dicasteri? Risposta: Non so prevedere i tempi. Il Papa tuttavia ha chiesto a tutti noi, responsabili dei dicasteri, di continuare nel nostro servizio, senza però voler procedere, per il momento, ad alcuna conferma negli incarichi. Lo stesso vale per i membri delle Congregazioni e dei Pontifici Consigli: il normale ciclo di conferme o nomine, che si verificano alla scadenza dei mandati quinquennali, è per il momento sospeso, e tutti continuano nel proprio incarico "sino a nuova disposizione" (donec aliter provideatur). Ciò indica la volontà del Santo Padre di prendere il tempo necessario di riflessione - e di preghiera, non dovremmo dimenticarlo - per avere un quadro approfondito della situazione. Domanda: A proposito del gruppo di consiglieri, qualcuno è arrivato a sostenere che una tale scelta possa mettere in discussione il primato del Papa... Risposta: Si tratta di un organo consultivo, non decisionale, e davvero non vedo come la scelta di Papa Francesco possa mettere in discussione il primato. È vero invece che si tratta di un gesto di grande rilevanza, che vuole dare un segnale preciso circa le modalità con cui il Santo Padre vorrà esercitare il suo ministero. Non dobbiamo infatti dimenticare qual è il primo compito assegnato al gruppo degli otto cardinali: assistere il Pontefice nel governo della Chiesa universale. Non vorrei che la curiosità per gli assetti e le strutture della Curia romana facesse passare in secondo piano il senso profondo del gesto compiuto da Papa Francesco. Domanda: Ma l’espressione "consigliare" non è troppo indefinita? Risposta: Al contrario, il consigliare è un’azione importante, che nella Chiesa è definita teologicamente e trova espressione a molti livelli. Si pensi, per esempio, agli organismi di partecipazione nelle diocesi e nelle parrocchie, o ai consigli dei superiori, provinciali e generali, negli Istituti di vita consacrata. La funzione del consigliare va interpretata in chiave teologica: in un’ottica mondana dovremmo dire che un consiglio senza potere deliberativo è irrilevante, ma ciò significherebbe equiparare la Chiesa a un’azienda. Invece, teologicamente il consigliare ha una funzione di assoluto rilievo: aiutare il superiore nell’opera del discernimento, nel comprendere cioè quello che lo Spirito chiede alla Chiesa in un preciso momento storico. Senza questo riferimento, del resto, non si capirebbe nulla nemmeno del significato autentico dell’azione di governo nella Chiesa". Vatican Information Service
Roma: Il lavoro elemento fondamentale per la dignita' della persona
Città del Vaticano, 2 maggio 2013 (VIS). L'importanza del lavoro, il mese di maggio tradizionalmente dedicato alla Madonna e la contemplazione di Gesù, sull'esempio di Giuseppe e di Maria, sono stati i temi centrali della prima catechesi del mese di maggio che ha coinciso con la festa di San Giuseppe Lavoratore. Davanti ad oltre 70.000 persone convenute in Piazza San Pietro per assistere all'Udienza Generale, Papa Francesco ha spiegato che "Gesù entra nella nostra storia, viene in mezzo a noi, nascendo da Maria per opera di Dio, ma con la presenza di san Giuseppe, il padre legale che lo custodisce e gli insegna anche il suo lavoro (...) il mestiere del falegname, nella bottega di Nazaret, condividendo con lui l’impegno, la fatica, la soddisfazione e anche le difficoltà di ogni giorno. Questo ci richiama alla dignità e all’importanza del lavoro. Il libro della Genesi narra che Dio creò l’uomo e la donna affidando loro il compito di riempire la terra e soggiogarla, che non significa sfruttarla, ma coltivarla e custodirla, averne cura con la propria opera". "Il lavoro fa parte del piano di amore di Dio; noi siamo chiamati a coltivare e custodire tutti i beni della creazione e in questo modo partecipiamo all’opera della creazione! Il lavoro è un elemento fondamentale per la dignità di una persona (...) ci rende simili a Dio, che ha lavorato e lavora, agisce sempre; dà la capacità di mantenere se stessi, la propria famiglia, di contribuire alla crescita della propria Nazione. E qui - ha aggiunto il Pontefice - penso alle difficoltà che, in vari Paesi, incontra oggi il mondo del lavoro e dell’impresa; penso a quanti, e non solo giovani, sono disoccupati, molte volte a causa di una concezione economicista della società, che cerca il profitto egoista, al di fuori dei parametri della giustizia sociale". "Desidero rivolgere a tutti l’invito alla solidarietà, e ai Responsabili della cosa pubblica l’incoraggiamento a fare ogni sforzo per dare nuovo slancio all’occupazione; questo significa preoccuparsi per la dignità della persona; ma soprattutto vorrei dire di non perdere la speranza; anche san Giuseppe ha avuto momenti difficili, ma non ha mai perso la fiducia e ha saputo superarli, nella certezza che Dio non ci abbandona". "Aggiungo una parola su un’altra particolare situazione di lavoro che mi preoccupa: mi riferisco a quello che potremmo definire il 'lavoro schiavo', il lavoro che schiavizza. Quante persone, in tutto il mondo, sono vittime di questo tipo di schiavitù, in cui è la persona che serve il lavoro, mentre deve essere il lavoro ad offrire un servizio alle persone perché abbiano dignità. Chiedo ai fratelli e sorelle nella fede e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà una decisa scelta contro la tratta delle persone, all’interno della quale figura il 'lavoro schiavo'”. Il Papa ha poi fatto riferimento al secondo argomento della catechesi, la centralità di Gesù: "nel silenzio dell’agire quotidiano, san Giuseppe, insieme a Maria, hanno un solo centro comune di attenzione: Gesù. (...) Nei Vangeli, san Luca sottolinea due volte l’atteggiamento di Maria, che è anche quello di san Giuseppe: 'Custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore'. Per ascoltare il Signore - ha detto il Papa - bisogna imparare a contemplarlo, a percepire la sua presenza costante nella nostra vita; bisogna fermarsi a dialogare con Lui, dargli spazio con la preghiera. (...) Ricordiamoci di più del Signore nelle nostre giornate!". "E in questo mese di maggio, vorrei richiamare all’importanza e alla bellezza della preghiera del santo Rosario - ha proseguito Papa Francesco ricordando che: "Recitando le Ave Maria, noi siamo condotti a contemplare i misteri di Gesù, a riflettere cioè sui momenti centrali della sua vita, perché, come per Maria e per san Giuseppe, Egli sia il centro dei nostri pensieri, delle nostre attenzioni e delle nostre azioni. Sarebbe bello se, soprattutto in questo mese di maggio, si recitasse assieme in famiglia, con gli amici, in Parrocchia, il santo Rosario o qualche preghiera a Gesù e alla Vergine Maria! La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! Impariamo a pregare di più in famiglia e come famiglia!" "Cari fratelli e sorelle, chiediamo a san Giuseppe e alla Vergine Maria - ha concluso il Pontefice - che ci insegnino ad essere fedeli ai nostri impegni quotidiani, a vivere la nostra fede nelle azioni di ogni giorno e a dare più spazio al Signore nella nostra vita, a fermarci per contemplare il suo volto". Vatican Information Service
Roma: Udienze
Città del Vaticano, 2 maggio 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza: - Il Signor Aleksander Avdeev, Ambasciatore della Federazione Russa, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. - L'Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. - Il Signor Josef Dravecký, Ambasciatore della Repubblica Slovacca, in visita di Congedo Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Vatican Information Service
Roma: Altri atti pontifici
Città del Vaticano, 2 maggio 2013 (VIS). Il Santo Padre: - Ha nominato il Sacerdote Raymond Browne, Vescovo di Kerry (superficie: 5.300; popolazione: 149.514; cattolici: 143.300; sacerdoti: 113; religiosi; 215), Irlanda. Il Vescovo eletto è nato nel 1957 a Athlone (Irlanda) ed è stato ordinato sacerdote nel 1982. Dal 1983 al 1986 è stato Direttore Spirituale al Summerhill College; dal 1986 al 1988 è stato Vicario Parrocchiale a Roscommon; dal 1988 al 1995 è stato Membro del tribunale matrimoniale regionale di Galway; dal 1995 al 2002 Vicario Parrocchiale a St. Mary's, Sligo e dal 2002 al 2008 Vicario Giudiziale, sempre al tribunale matrimoniale regionale di Galway. Nel 2008 è diventato Parroco a Ballagh ed è Incaricato, nella diocesi, per promuovere la protezione dei minori e l'assistenza al clero anziano e ammalato. Succede al Vescovo William Murphy del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età. - Ha concesso il suo assenso all'elezione canonicamente fatta dal Sinodo della Chiesa Greco-Melkita dell'Archimandrita Nicola Antipa, B.A., ad Arcivescovo Metropolita di Bosra e Hauran dei Greco-Melkiti (cattolici: 27.000; sacerdoti: 22; religiosi: 10), Siria. L'Archimandrita Antipa è nato ad Aleppo (Siria) nel 1945, è entrato nell'Ordine Basiliano Aleppino nel 1964 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1971. Nel 1978 ha lavorato come vice parroco nella parrocchia greco-melkita di West Paterson (Stati Uniti d'America); dal 1989 al 1995 è stato Superiore Generale dell'Ordine Basiliano Aleppino; dal 1996 al 1998 è stato Direttore Spirituale del Seminario Patriarcale "Sainte-Anne" di Raboué (Libano); dal 2000 al 2011 è stato Cancelliere del Patriarcato greco-melkita cattolico; dal 2001 al 2011 è stato Parroco di Saint-Julien-le-Pauvre a Parigi (Francia). È stato finora docente di Sacra Scrittura all'Istituto Teologico "Saint Paul" di Harissa e all'Istituto di Studi Teologici e Pastorali dell'Arcieparchia di Beirut dei Greco-Melkiti. Vatican Information Service
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