Serrara: “Bocca di Serra”, la tragedia aerea 60 anni dopo |
SerraraNews - Cronaca | |||
Scritto da Ida Trofa | |||
Giovedì 22 Marzo 2007 16:39 | |||
Serrara: “Bocca di Serra”, la tragedia aerea 60 anni dopo Celebrata la Santa Messa il sindaco Cesare Mattera ha svelato una targa posta ad imperitura memoria delle 13 vittime inglesi scomparse nel terribile disastro aereo del 9 marzo 1947. Sono intervenuti anche Mr Dez Foster, rappresentante della 216° squadriglia alla quale apparteneva anche l’aereo schiantatosi sul Monte Epomeo, il direttore del centro anglicano di Roma, Vescovo John Flack, il dott. Marco Cereste ed i rappresentanti dell’esercito italiano. L’amministrazione comunale di Serrara Fontana con la spinta propulsiva del Sindaco Cesare Mattera lo scorso Venerdì ha dato vita ad una cerimonia commemorativa, a fissare nella mente e nell’animo della gente e delle future generazioni i tragici fatti del 1947. Così alle pendici del Monte Epomeo unanime si è stretto un pensiero di cordoglio per le vittime britanniche della sciagura aerea, tanto da poter scrivere Serrara Fontana-Inghilterra, 1947/2007. Nella zona di “Bocca della Serra”, teatro della sciagura, alle 11.00 circa si è svolta la celebrazione della S.Messa officiata dal Parroco Don Angelo e dal canonico Don Vincenzo Fiorentino. Già nel 1946 nel primo doloroso anniversario della sciagura, con alto sentimento di civismo e di fratellanza cristiana, l’allora Parroco di Serrara Don Livio Baldino, con concorso notevole di fedeli, celebrò un solenne rito funebre di suffragio, proprio in questi stessi luoghi piantò ad imperitura memoria una grande croce metallica. Anche allora la celebrazione venne portata a conoscenza dei cattolici inglesi ed il Cardinale Griffin di Londra , porse i suoi sentiti ringraziamenti. Nella mattinata di ieri l’altro è stata, con il medesimo lodevole e condivisibile intento, posta una lapide con i nomi delle venti persone decedute. Il Sindaco Cesare Mattera e i suoi più stretti collaboratori con la collaborazione di un cugino Inglese del primo cittadino hanno fortemente voluto e con caparbietà cercato di render memorabile l’evento nel sessantesimo anniversario della tragedia. Una cerimonia, per molti ritenuta sopra ogni cosa una questione di civiltà e di rispetto e memoria degli inglesi che su questo monte persero drammaticamente la vita. Erano presenti alla cerimonia, Mr Dez Foster, rappresentante della 216° squadriglia alla quale apparteneva anche l’aereo schiantatosi sul Monte Epomeo, il direttore del centro anglicano di Roma, Vescovo John Flack, il dott. Marco Cereste ed i rappresentanti dell’esercito italiano. Nonché i rappresentanti delle autorità militari, civili e religiose isolane. Sono state anche invitate le autorità consolari britanniche di Napoli. C’erano i Marinai d’Italia con i loro rappresentanti, le scuole del comune ed un folto pubblico. Pregnante la presenza di Antonio Frasinello che 60 anni fa fu testimone di quei fatti e pertanto a seguire i ricordi del piccolo Don Angelo che all’epoca aveva 8 anni a ricordato quei tragici fatti, raccontando e rivivendo insieme i ricordi del tempo. Significativo il saluto del Vescovo anglicano Il Sindaco Mattera al termine delle celebrazioni ha invitato gli ospiti ad una speciale degustazione di prodotti tipici e leccornie offerte dall’amministrazione comunale. I NOMI DELLE VITTIME Tenente di volo, pilota, Frederick Thompson Bruce (23 anni) LA TRAGEDIA TRA RICORDI ED OBLIO Il 9 marzo del 1947, il volo radente di un potente quadrimotore navigante nella nebbia, si spegneva all’improvviso in un tonfo agghiacciante che sembro quasi fermare il tempo e restituire gli echi di un’apocalisse. Era quasi mezzogiorno, un silenzio assordante segui e accompagno l’evolversi di quell’incomprensibile ed imprevisto “fragore”. I cittadini di Serrara furono i primi a raggiungere quel luogo arso dalle fiamme avvinto dalla nebbia mista ad un odore acre di fumo. Un aereo si era schiantato su di una grossa cima sporgente della collina in località Bocca della Serra: un metro ancora di altezza e sarebbe passato libero. Bilancio circa 20 morti, tra funzionari civili e militari. Le cause dell’incidente potrebbero essere da imputare alla fitta nebbia che in quel dì avvolgeva la zona. Da allora, il ricordo di quella tragedia è stato quasi del tutto rimosso dalla comunità isolana, tanto che fatta eccezione per qualche anziano, di quei fatti quasi nessuno se ne ricorda più e le nuove generazioni addirittura la ignorano. Una delle possibili cause di questo oblio, fatto scendere sulla vicenda, potrebbe essere fatta risalire alle numerose versioni, qualcuna anche poco edificante che non faceva onore alla cittadinanza di Serrara Fontana. Negli ultimi anni, invece, anche grazie alla sensibilità e alla didattica delle insegnati delle scuole elementari locali che perseguono lo sviluppo di un progetto volto al recupero della memoria e delle tradizioni locali, ai giovani allievi è stato dato modo anche attraverso la registrazione dei fatti narrati dai familiari più attempati, di conoscere vicende, tradizioni e modi di fare della comunità, in particolare l’episodio di cronaca più tragico ed indelebile che abbia visto come protagonista Serrara Fontana: Il velivolo militare schiantatosi sul Monte Epomeo, un KK122 Dakota C4, della 216° squadriglia, con a bordo sia personale militare che civili. Non si sa da dove venisse, ma presumibilmente si può immaginare che fosse diretto in patria.
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Ultimo aggiornamento Domenica 07 Aprile 2013 11:46 |