Comunicato stampa, della VAS |
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Giovedì 14 Gennaio 2010 17:26 | |||
Comunicato stampa, della VAS ESPONE Si fa presente che la vicenda burocratico-amministrativa che sottende tali lavori è molto complessa, tanto da vedere contrapposti molteplici enti locali e statali. Da una parte, infatti, il Corpo Forestale dello Stato – Comando provinciale di Napoli, sostiene la più totale legittimità dei lavori commissionati alla predetta società edile, dall’altro, tuttavia, numerose smentite provengono da altri enti. La “Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Napoli e Provincia” – Ministero per i Beni e le Attività Culturali, intervenendo in merito a tale questione, con proprie note del 14.04.2009 (prot. n. 8370), dell’8.05.2009 (prot. n. 10643), del 13.08.2009 (prot. n. 20081) e del 13.10.2009 (prot. n. 2572) si opponeva all’avvio dei lavori più su richiamati: «Pertanto, per quanto di competenza da parte di questa amministrazione, si diffida dal dare inizio ai lavori, perché illegittimi» (Nota dell’8.05.2009) (All. 1). Ancora: «… si ribadisce il parere negativo già comunicato con nota del 13.08.2009 n. 20081 e con nota del 08.05.2009 prot. n. 10643. Peraltro, alla luce della nota del Comune di Casamicciola Terme del 12.10.2009 prot. 3851 l’opera risulta priva di pareri e autorizzazione e pertanto illegittima. Pertanto si diffida codesto Provveditorato dal dare esecuzione alla costruzione della Caserma del Corpo Forestale dello Stato nella pineta del Bosco della Maddalena» (Nota del 13.10.2009, prot. n. 2572; All. 2). Anche la Provincia di Napoli esprimeva il proprio parere negativo all’abbattimento degli alberi nella pineta di Casamicciola Terme (cfr. All. 3). Lo stesso Comune di Casamicciola Terme, a mezzo del proprio Ufficio Area Tecnica, con accertamento tecnico a carico del Ministero Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato per le OO.PP. Campania e Molise, effettuato in data 12.10.2009 presso la “Pineta del Bosco della Maddalena”, scriveva quanto segue: «… al momento del sopralluogo, per conto del Provveditorato alle OO.PP. Campania e Molise, la Ditta G. Lombardi e Company – Costruzioni edilizie s.r.l. – Amministratore Parracino Domenico […] aveva dato inizio ai lavori tesi alla realizzazione della Caserma della Guardia Forestale; […] che a tutt’oggi non è stato rilasciato alcun Permesso di Costruire per la esecuzione dei lavori di cui trattasi» (All. 3). Da ultimo, l’ing. Formisano, capo dell’Area Tecnica del Comune di Casamicciola Terme, in data 23.11.2009, emanava, nei confronti del predetto Parracino, una nuova ordinanza (n. 99) di “immediata sospensione dei lavori”, a parziale rettifica dell’ordinanza di sospensione dei lavori (n. 93) emessa in data 15.10.2009 (All. 4). Nonostante tutti i pareri e le note contrarie appena riportate, nonché le ordinanze comunali di sospensione dei lavori, la suddetta società riprendeva i lavori nel mese di novembre. Si fa presente, in questa sede, che il Comune di Casamicciola Terme è lo stesso interessato dal disastro ambientale di qualche settimana fa, ovvero della frana che ha provocato ingenti danni nonché un morto e decine di feriti. Il tutto avveniva in un territorio sottoposto ad uno stress geologico notorio. Il taglio di numerosi pini secolari comporta necessariamente l’esposizione della popolazione locale al pericolo di danni ambientali con ripercussioni dirette ed indirette anche sull’incolumità, la salute dei cittadini. D’altronde, il quadro generale della drammatica situazione ischitana e soprattutto del comune di Casamicciola Terme, è stata delineato dal capo della Protezione civile, dott. Guido Bertolaso: «Lo sapevamo, fino a quando non si fa questo grande progetto di manutenzione del territorio e di messa in sicurezza di tutto il nostro ambiente continueremo a dover subire questo genere di situazioni. […] La prevenzione è fondamentale. Fino a quando non faremo prevenzione seria in campo antisismico e del rischio idrogeologico dovremo continuare a confrontarci con questo genere di tragedie. La Protezione civile può garantire un intervento immediato, ma ci vuole progettazione, visione di lungo respiro in modo da cominciare a fare una serie di opere di prevenzione» (intervista al “Corriere della Sera” del 10.11.2009). Il Presidente dei geologi della Campania, dott. Francesco Russo, così ha commentato l’accadimento: «La zona a monte della strada era già ritenuta ad alto rischio frane ma non sono stati fatti i necessari lavori di mitigazione anche perché i primi fondi che vengono tagliati dalle finanziarie sono quelli destinati alla difesa del territorio» (cit. in “La Repubblica” del 10.11.2009). Come è compatibile l’attività di taglio di decine di pini secolari (all’oggi nell’ordine di 31 unità) con tale quadro disastroso? Nei termini seguenti, d’altronde, si è espressa la Suprema Corte in una importante sentenza: «L’abbattimento di alberi integra l’ipotesi di reati di cui all’articolo 181 decreto legislativo n. 42 del 2004 posto che tale previsione ha natura di reato di pericolo ed esclude dal novero delle condotte punibili solo quelle che si prospettano inidonee pur in astratto a compromettere i valori paesaggistici. L’abbattimento di alberi è attività oggettivamente idonea a compromettere i valori ambientali in quanto incide in maniera apprezzabile sull’assetto del territorio ed è riconducibile a quell’attività di modificazione del territorio stesso per la quale è necessaria la preventiva autorizzazione da parte dell’ente preposto alla tutela del vincolo» (Cass., sez. pen. III, sent. n. 16036 dell’11.05.2006). Ora, nel caso di specie, proprio la “preventiva autorizzazione da parte dell’ente preposto alla tutela del vincolo” è inesistente, essendo piuttosto stati espressi più volte pareri contrari all’avvio dei lavori. E ciò avveniva anche per via dell’idoneità in astratto che tali attività possano produrre danni in futuro. L’attività di abbattimento dei pini nel Bosco della Maddalena del comune di Casamicciola Terme si inserisce, quindi, all’interno di un complesso quadro di disagio ambientale ed idrogeologico già ampiamente studiato dagli esperti del settore ed a riprova del quale la frana di recentissima memoria sta ad imperitura testimonianza. Si ritiene, pertanto, che tale attività sia fonte di pericoli per il territorio e per la popolazione ivi insistente, potendosi perciò configurandosi il reato di cui all’art. 181 D.Lgs. n. 42/2004. Si fa presente, inoltre, che il Corpo Forestale dello Stato – Comando provinciale Napoli, in una nota del 14.09.2009 (prot. n. 6916) fa riferimento ad una supposta malattia patita dagli alberi nella pineta del Bosco della Maddalena. Si tratterebbe della “cocciniglia Marchalina hellenica” che avrebbe reso comunque necessario l’intervento di abbattimento degli alberi. Così infatti si legge nella nota: «Il taglio dei pini previsto nel progetto esecutivo di costruzione della Caserma forestale a Casamicciola, per quanto strumentale alla realizzazione dell’opera, rappresenta un intervento obbligatorio previsto dal Decreto Ministeriale 27 marzo 1996 che disciplina la “Lotta obbligatoria contro la cocciniglia Marchalina ellenica nel territorio della Regione Campania”». Tuttavia, sembra che i pini abbattuti e quelli ancora insistenti nell’area interessata dai lavori per la costruzione della caserma del Corpo Forestale, siano tutt’altro che affetti da malattie simili tali da necessitare l’abbattimento. Alla luce di quanto sopra esposto, la sottoscritta chiede che la S.V. compia gli atti necessari all’accertamento di eventuali reati ed, indi, al perseguimento ed alla punizione a norma di legge di tutti coloro che la S.V. riterrà responsabili per i reati che ravviserà nei fatti narrati. Si chiede, inoltre, che nella fase delle indagini preliminari, vengano eseguiti tutti gli accertamenti tecnici necessari al fine di constatare la compatibilità delle attività oggetto di denuncia con lo stato di dissesto idrogeologico dell’isola di Ischia e soprattutto del Comune di Casamicciola Terme, segnatamente dell’area interessata dai lavori. Si chiede, ancora, che vengano effettuati tutti gli accertamenti di natura scientifica sugli alberi abbattuti e quelli ancora insistenti nella pineta del Bosco della Maddalena, e soprattutto nell’area interessata dai lavori, al fine di accertare la reale affezione degli stessi dalla predetta malattia. La sottoscritta, infine, chiede di essere avvisata qualora la S.V. dovesse propendere per la richiesta di archiviazione ex art. 408 c.p.p.. Si allega: Napoli, lì
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