La vergogna degli abbattimenti ricomincia da Casamicciola |
CasamicciolaNews - Cronaca | |||
Scritto da Ida Trofa | |||
Venerdì 15 Gennaio 2010 17:38 | |||
La vergogna degli abbattimenti ricomincia da Casamicciola Salviamo il paese e dalle finte missioni giustizialiste, salviamo la gente dalla morte. Ho perso la vita. Non mi resta che uccidermi! ». Intanto arriva la beffa delle notifiche ICI e spazzatura da pagare con interessi ed arretrati. Orami siamo arrivati al ridicolo, il tragico e l’assurdo di un paese che ha perso il contatto con la realtà, con il territorio e con la gente. Un paese che nei ranghi più alti di questa società fatta a scale vive nell’eco dei media, nell’azioni di facciata, delle parate inconsistenti ed inconcludenti nel complesso, ma utili nello specifico a parare il “culo” e le posizioni del potente di turno. Siamo così giunti con l’atavica questione “abusivismo”, al ridicolo degli abbattimenti coatti che null’altro fanno che distruggere i sacrifici e gli stenti di famiglie che hanno lavorato una vita per mettersi un tetto sulla testa, pagando politici, avvocati, referenti e picciotti ed ora abbandonati da tutti e tutto. Abbandonati da tutti quelli che ora son saltati sul carro del vincitore. Siamo con l’abusivismo e gli abbattimenti al periodo del proibizionismo in America. In America si sono arricchite generazioni di politici e trafficanti mentre la povera gente ne è morta per spot elettorale, per campagne di legalizzazione. Ne più e ne meno accade adesso. Sfido chiunque a fare un solo nome illustre, un solo vero speculatore che con l’abusivismo e l’affaire case si è arricchito ed ora è stato colpito dalle ruspe di stato! Macché solo poveracci e gente per bene che si è adeguato alla politica del sistema! Un sistema che ora gli volta le spalle, li pugnala e mostra i loro scalpi come trofeo di un operato vergognoso ed assurdo che al contrario di quanto accade tutti, dai cittadini ai, media alle forze politiche dovrebbero stigmatizzare ed osteggiare. Invece non siamo tutti diventati leccaulo inermi che si fan da parte perché il problema non gli tocca. Così le ruspe della (in)giustizia togata, si è messa in moto. Tra Lunedì e martedì ci sarà la prima esecuzione in località Borbonica a casa di Luigi Impagliazzo. E che casa, una micro abitazione di 50mq sopra “la Pigna” dove Luigi, poco più di 35 anni, disoccupato, abita con sua moglie anch’ella senza lavoro ed una bambina di quattro anni. La notifica dell’atto di abbattimento è già avvenuta per Luigi non c’è speranza, la sua disperazione è dipinta negli occhi, nello sguardo attraversato dalle lacrime e dalla disperazione che trapela da chi inerme assiste alla distruzione della sua vita e di quella della sua bambina, di sua moglie che non sa più e non può più difendere da questa violenza brutale ammantata di legalità e buoni propositi. È un fatto scandaloso che i cittadini continuano a tollerare e subire. La casa che rischia di essere buttata giù dalle ruspe è un’abitazione modesta, semplice in cui persone oneste e lavoratrici che lottano per la quotidianità abitano dignitosamente. Persone oneste che sono state costrette, dallo Stato inadempiente, dai politici e dagli organismo di Stato corrotti ed i traffichini che ruotano intorno a costruirsi la casa adeguandosi al sistema. Un sistema ABUSIVO. Un sistema che oltre al danno aggiunge la beffa dei tributi inviati e da pagare con more e arretrati prima che l’abbattimento avvenga. È infatti arrivata l’ICI e poi la TARSU con sei anni di arretrato che Luigi ha pagato per oltre mille € al fine di evitare ulteriori rogne. A raccontare lo straziante dramma sociale che vive l’intera famiglia, è il signor Luigi, disperato, ma pronto a fare il possibile per difendere la propria casa, quella casa che è stata costruita col sangue e il sudore. « Non vivo più! Non mangio non dormo, non vado in bagno da settimane!», esordisce ricacciandosi le lacrime in gola, « Sono disperato. Non ho lavoro. Sono stato abbandonato da tutti. Io un povero cristo che ho fatto la casa per bisogno e non per speculare», spiega prima di palesare la su intenzione di farla finta con la vita dichiarandosi pronto ad uccidersi, « Sono 50mq, una pacca di casarella. Ma c’è il diritto sancito dalla costituzione ad una casa o no? Tra milioni di potenti che si arricchiscono acchiappano me che non ho niente! Perché? Son pronto a togliermi di mezzo. Mi devo sparare in testa! Che alternativa ho?». Nessuna alternativa dinanzi alla giustizia cieca che arriva con la violenza e senza criterio logico: « Venite qui con la violenza e mi buttate giù tutto», spiega ancora il povero Gigino, consolato dai familiari ma fermo nel suo intento di risolversi i problemi ponendo fine alla sua esistenza disperata, « Venite facendo finta che non sia un essere umano e mi chiedete pure il conto con 50-60mila € di spese a mio carico perché mi avete fatto il favore di distruggermi la casa. Dovevo farlo io! Io dovevo distruggere e con che coraggio gli sforzi di una vita. Come potrei buttare a terra, da solo questi muri che grondano il mio sangue!». Così non resta che arrendersi dinanzi ad un sistema che ti spinge verso la delinquenza, il tunnel dei poteri occulti che almeno sano darti la serenità di una vita che si svolge almeno secondo un codice, è questo quanto amaramente bisogna constatare ascoltando le parole di Luigi: « Mi portano sulla strada della scorrettezza della delinquenza. Dove vado se mi tolgono la casa? Dove vado?», racconta disperato, « Io voglio fare la persona corretta, camminare sulla strada buona. Come ricomincio dopo tutto questo, senza lavoro, con una bambina piccola, con mia moglie, senza soldi e senza prospettive. È meglio che uccido!Ho debito ancora da ladre ed altri si aggiungono. Mi devo per forza uccidere. Mi avranno sulla coscienza! Tutti perché mi hanno messo in condizioni di farlo togliendomi tutto anche la speranza». Allora perché uccidere della povera gente su milioni di illeciti ed abusi realmente speculativi? Per la magistratura, le statistiche, la Campania infatti ha il triste primato dell’abusivismo. In una intervista il procuratore generale, Vincenzo Galgano, fa sapere che sono per gli abbattimenti edilizi: “Tolleranza zero, l’arrivo dello Stato è vicino”. Galgano, Magistrato di lungo corso, è la massima autorità giudiziaria del distretto campano. Noto per essere intransigente nei confronti delle grandi e piccole illegalità, a cominciare dalle costruzioni che intaccano il territorio, protagoniste di scempi ambientali e urbanistici. Viene da chiedere quale intralcio da la casa di Luigi? Quale speculazione c’è le dare un tetto ad una famiglia senza reddito che tutto ha investito e sacrificato per questo e che ora d’un tratto si ritroverà in mezzo ad una strada? Aiutiamo Luigi Impagliazzo e la sua famiglia a non morire, facciamo sentire anche la nostra voce di cittadini. Salviamo il paese e dalle finte missioni giustizialiste, perché infondo basterebbe alzare il naso, riabbassarlo e girarsi intorno per scovare i veri ecomostri.
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